Chi sono
Sono un Consulente del Lavoro, con una forte competenza ed esperienza nel campo della previdenza sociale. Una vera e propria passione oltre che professione. Mi occupo anche di contrattazione aziendale e di relazioni sindacali sicuro che un’attenzione particolare al benessere dei dipendenti non solo migliori la loro soddisfazione sul posto di lavoro, ma abbia anche un impatto positivo riducendo il turnover e aumentando la produttività aziendale.
Flavio Vinci2024-08-30Preparazione, precisione, rapidita: risultato ottimale in tempi brevissimiMargherita Bonetti2024-07-26Ho trovato la consulenza decisamente accurata, puntuale e precisa. Gentilezza e professionalità sia nel gestire la pratica che nel spiegare il complesso procedimento retributivoStefano Aquila2024-05-06Ottimo professionista.Francesca Grassi2024-04-24Il Dottor Cecchinato è stato molto esaustivo. Molto competente e preparato. Sono rimasta veramente soddisfatta dalla sua consulenza.marco malta2024-04-13Professionali e disponibili Mrodolfo anselmi2024-03-27Molto professionali, attenti e scrupolosi e spiegano la tua situazione previdenziale in modo completo e approfonditoPaolo Varini2024-03-24Concretezza e professionalità
Formazione
Laurea in Diritto dell’Economia e Governo delle Amministrazioni conseguita presso l’Università degli Studi di Padova. Successivamente, ho completato una seconda laurea in Consulente del Lavoro presso la stessa università. Inoltre ho conseguito un Master in Crisis and Change Management presso la CUOA Business School e, più recentemente, un Executive Master in Diritto del Lavoro presso l’Università degli Studi di Padova.
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I miei ultimi articoli
Pensione Opzione Donna: come è cambiata nel tempo
La pensione “Opzione Donna” è una misura di pensionamento anticipato introdotta per le lavoratrici italiane nel 2004 dalla Legge n. 243; Questa misura nel tempo ha subito diverse modifiche, l’ultima delle quali è stata sancita dalla Legge di Bilancio per il 2024 (Legge n. 213/2023). Ecco un’analisi della sua evoluzione, dai requisiti originali fino alle ultime novità normative.
Lavorare all’estero: cosa sapere su contributi e previdenza
Con l’aumento della mobilità internazionale, sempre più lavoratori si trasferiscono all’estero per motivi professionali. Una delle principali preoccupazioni per chi decide di lavorare oltre i confini nazionali riguarda il sistema pensionistico e la protezione previdenziale. Cosa succede ai contributi versati in Italia quando si va a lavorare all’estero, sia all’interno dell’Unione Europea (UE) sia in paesi extra UE convenzionati o meno con l’Italia? Vediamo le implicazioni principali.
La pensione per i giovani
L’attuale scenario previdenziale italiano si presenta particolarmente complesso per i giovani che hanno iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995. Le regole del sistema pensionistico sono cambiate nel corso degli anni, e chi si trova a versare contributi dopo tale data, deve fare i conti con un sistema a ripartizione basato sul metodo contributivo. Questo metodo tiene conto dell’ammontare dei contributi effettivamente versati nel corso della carriera lavorativa, anziché della media degli ultimi stipendi, come avveniva in passato.
La pensione per gli Avvocati nel 2024
In Italia si contato oltre 18 casse previdenziali professionali, enti che gestiscono la previdenza per specifiche categorie professionali, sostituendosi all’INPS. Tra queste, vi è la Cassa Forense, che si occupa della previdenza degli avvocati. Analizziamo insieme le modalità di accesso alla pensione e le opzioni disponibili per coloro i quali hanno versato contributi in diverse gestioni previdenziali.
Meglio riscattare la laurea o un fondo pensione? Una guida alla scelta
Quando si pensa alla pianificazione della propria pensione, una delle domande più comuni è se convenga maggiormente riscattare gli anni di laurea oppure versare quell’importo in un fondo pensione. Entrambe le opzioni offrono vantaggi specifici, ma quale sia la migliore dipende da vari fattori, tra cui la propria situazione lavorativa, fiscale e previdenziale. In questo articolo esamineremo i due strumenti, analizzando, i benefici fiscali e le conseguenze sul futuro pensionistico.
La pensione anticipata ordinaria nel 2024
La pensione anticipata ordinaria rappresenta una delle principali opzioni per chi desidera ritirarsi dal mondo del lavoro prima di aver raggiunto l’età pensionabile di vecchiaia. Si tratta di una misura che permette di andare in pensione sulla base dei contributi versati, indipendentemente dall’età anagrafica.
La totalizzazione gratuita dei contributi previdenziali
La totalizzazione dei contributi rappresenta, insieme al cumulo contributivo, uno degli strumenti più importanti per garantire ai lavoratori con carriere frammentate la possibilità di ottenere un’unica pensione. In un contesto lavorativo sempre più caratterizzato da mobilità e discontinuità, questa normativa consente di sommare i periodi contributivi maturati in diverse gestioni previdenziali, permettendo così ai lavoratori di raggiungere i requisiti necessari per accedere alla pensione.
Conviene andare in pensione o continuare a lavorare?
Valutare l’impatto dei coefficienti di trasformazione legati all’età per prendere una decisione consapevole se andare in pensione o prolungare la carriera lavorativa.
La pensione per i dottori commercialisti
In Italia si contano 19 casse previdenziali professionali, ovvero enti che gestiscono la previdenza di specifiche categorie professionali. Tra queste, la Cassa Dottori Commercialisti (CDC) che si occupa della previdenza dei dottori commercialisti. Vediamo insieme cosa sono e quali sono le regole per la Cassa dei Dottori Commercialisti (fino al 2019 CNPADC).
La disoccupazione NASpI “abbassa” la pensione?
Quando un lavoratore accede alla disoccupazione NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego), sorge spesso il dubbio se il periodo di disoccupazione coperto dai contributi figurativi possa ridurre l’importo della futura pensione. In questa guida, cercheremo di comprendere meglio come i contributi figurativi influenzano il calcolo della pensione e se effettivamente c’è un impatto negativo sul suo ammontare.
Figlio studente e reversibilità: se lavora perde il diritto alla quota di pensione?
I figli superstiti a carico del pensionato o del lavoratore non titolare di pensione, che alla data della morte del soggetto hanno più di 18 anni di età, sono studenti e non prestano lavoro retribuito, hanno diritto alla pensione ai superstiti fino al compimento del 21° anno di età, in caso di frequenza di scuola media o professionale, ovvero, fino al compimento del 26° anno di età, in caso di frequenza di università. Ma cosa succede se il figlio svolge piccoli lavori?
I contributi figurativi: cosa sono e quanto “valgono” ai fini pensionistici?
I contributi figurativi sono contributi previdenziali accreditati senza oneri a carico del lavoratore o del datore di lavoro. Vengono riconosciuti per determinati periodi durante i quali il lavoratore non ha svolto attività lavorativa e sono considerati utili ai fini pensionistici. L’obiettivo principale dei contributi figurativi è di non penalizzare il lavoratore per periodi di inattività dovuti a cause come malattia, maternità, disoccupazione o servizio militare.