Che cosa si intende per lavoro usurante
I lavori usuranti sono stati individuati dal Decreto Legislativo n. 67/2011 e comprendono attività caratterizzate da condizioni particolarmente faticose e logoranti. Si tratta, ad esempio, di:
- Lavoro notturno;
- Conducenti di veicoli, di capienza complessiva non inferiore a 9 posti, adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo;
- Addetti alla catena di montaggio in ciclo continuo;
- Lavoratori in cave, miniere o spazi confinati.
Per accedere alla pensione anticipata usuranti, il lavoratore deve:
- Aver svolto attività usurante per almeno 7 anni negli ultimi 10 o per almeno la metà della vita lavorativa complessiva.
- Avere un’età minima e un’anzianità contributiva specifiche, aggiornate ogni anno secondo l’adeguamento alla speranza di vita.
- Raggiungere la c.d. quota, ovvero la somma tra età e contributi.
Per il 2025, i requisiti sono:
Requisiti addetti ad attività usuranti e turni notturni per almeno 78 notti all’anno | |||
Età | Contributi | Quota | |
35 anni di contributi solo da lavoro dipendente | 61 anni + 7 mesi | 35 anni | 97,6 |
35 anni di contributi da dipendente + autonomo | 62 anni + 7 mesi | 35 anni | 98,6 |
Requisiti turni notturni per almeno da 64 a 71 notti all’anno | |||
Età | Contributi | Quota | |
35 anni di contributi solo da lavoro dipendente | 63 anni + 7 mesi | 35 anni | 99,6 |
35 anni di contributi da dipendente + autonomo | 64 anni + 7 mesi | 35 anni | 100,6 |
Requisiti turni notturni per almeno da 72 a 77 notti all’anno | |||
Età | Contributi | Quota | |
35 anni di contributi solo da lavoro dipendente | 62 anni + 7 mesi | 35 anni | 98,6 |
35 anni di contributi da dipendente + autonomo | 63 anni + 7 mesi | 35 anni | 99,6 |
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Che cosa si intende per lavoro gravoso?
I lavori gravosi sono stati definiti inizialmente dalla Legge di Bilancio 2017 e successivamente ampliati con il Decreto del 5 febbraio 2018 e aggiornati fino al 2023. Riguardano attività che, pur non essendo usuranti in senso stretto, comportano uno sforzo fisico e una fatica rilevanti.
Tra i lavoratori gravosi troviamo:
- Adetti all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza
- Facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati
- Conduttori di gru e macchinari mobili
- Conciatori di pelli e di pellicce
Coloro che rientrano nelle categorie classificate come gravose, possono accedere o all’APE Sociale o alla pensione anticipata precoci.
Ape Sociale
Chi svolge un lavoro gravoso può accedere all’APE Sociale (Anticipo PEnsionistico), un’indennità a carico dello Stato fino al compimento dell’età per la pensione di vecchiaia (67 anni).
I requisiti nel 2025 sono:
Età | Contributi per i lavoratori che svolgono lavori gravosi* | Contributi per i lavoratori caregivers | Contributi per i lavoratori invalidi | Contributi per coloro che hanno terminato la NASpI |
63 anni + 5 mesi | 36 anni (32 anni per gli edili) | 30 anni | 30 anni | 30 anni |
*Tali attività devono essere svolte da almeno 7 anni negli ultimi 10 o da almeno 6 anni negli ultimi 7 alla data della domanda.
Pensione anticipata precoci
La pensione anticipata per lavoratori precoci è riservata a chi ha iniziato a lavorare molto presto e ha versato almeno 12 mesi di contributi da lavoro effettivo prima del compimento dei 19 anni.
I requisiti nel 2025 sono:
Precoce | Età | Contributi |
Avere 1 anno di contributi prima del compimento dei 19 anni di età | Requisito non previsto | 41 anni |
Inoltre, è necessario appartenere a una delle seguenti categorie tutelate:
- Disoccupati
- Caregiver (assistenza a familiare disabile da almeno 6 mesi)
- Lavoratori con invalidità civile pari ad almeno il 74%
- Lavoratori dipendenti addetti alle attività gravose di cui al Decreto del Ministero del Lavoro del 5 febbraio 2018 (integrato ai sensi della Legge 30 dicembre 2021, n. 234) e che svolgono tali attività da almeno 7 anni negli ultimi 10 o da almeno 6 anni negli ultimi 7 prima del pensionamento
- Lavoratori che svolgono un lavoro usurante di cui all’articolo 1, commi da 1 a 3 del decreto legislativo del 21 aprile 2011, n. 67 (ovvero quei lavoratori impiegati in mansioni usuranti o lavori notturni, vedi qui per approfondire) per almeno 7 anni negli ultimi 10 di attività lavorativa, o per almeno la metà della vita lavorativa complessiva.
Differenze principali
Aspetto | Lavori Usuranti | Ape sociale | Precoci |
Normativa di riferimento | D.lgs. 67/2011 | Legge 232/2016, Legge 234/2021 | Legge 232/2016, Legge 234/2021 e requisiti di lavoro come lavoro usurante |
Erogazione | Pensione diretta INPS | Prestazione erogata fino all’età per la pensione di vecchiaia | Pensione diretta INPS |
Età minima | 61 anni e 7 mesi | 63 anni + 5 mesi | Requisito non previsto |
Anzianità contributiva minima | 35 anni | 30, 32 o 36 anni | 41 anni |
Durata attività richiesta | 7 anni negli ultimi 10 o metà della vita lavorativa | 7 anni negli ultimi 10 o da almeno 6 anni negli ultimi 7 | 7 anni negli ultimi 10 o da almeno 6 anni negli ultimi 7 |
Finestra mobile | No | No | |
Reversibilità | Sì | No | Si |
Le tre misure – pensione per lavori usuranti, APE Sociale per lavori gravosi e pensione anticipata per lavoratori precoci – sono simili nella finalità: consentire l’uscita anticipata dal mondo del lavoro a chi svolge o ha svolto attività particolarmente faticose o ha avuto una carriera lunga e intensa.
Tuttavia, presentano sfumature diverse nei requisiti, nelle modalità di accesso e nei benefici riconosciuti. Le differenze principali riguardano:
- L’età minima richiesta (o assenza di età nel caso dei precoci)
- La quantità e qualità dei contributi
- La durata dell’attività gravosa o usurante
- La natura della prestazione (pensione piena vs indennità temporanea come Ape Sociale)
Queste misure tra di loro alternative, spesso si intersecano: ad esempio, un lavoratore precoce che svolge un’attività gravosa può scegliere tra APE Sociale e la pensione anticipata precoci, in base alla propria situazione contributiva ed età anagrafica. Proprio per la presenza di queste sovrapposizioni, è importante analizzare il singolo caso con attenzione, tenendo conto di tutta la storia lavorativa, dei periodi di disoccupazione, delle condizioni familiari e della tipologia di lavoro svolto negli ultimi anni.