6 Settembre 2024

Meglio riscattare la laurea o un fondo pensione? Una guida alla scelta

Quando si pensa alla pianificazione della propria pensione, una delle domande più comuni è se convenga maggiormente riscattare gli anni di laurea oppure versare quell’importo in un fondo pensione. Entrambe le opzioni offrono vantaggi specifici, ma quale sia la migliore dipende da vari fattori, tra cui la propria situazione lavorativa, fiscale e previdenziale. In questo articolo esamineremo i due strumenti, analizzando, i benefici fiscali e le conseguenze sul futuro pensionistico.

Riscatto di laurea: come funziona e quali sono i benefici

Il riscatto degli anni di laurea permette di trasformare il periodo di studio universitario in anni utili ai fini contributivi. In sostanza, gli anni trascorsi a conseguire un diploma di laurea possono essere aggiunti al totale dei contributi versati al fine di anticipare la data di pensione o aumentare l’importo della pensione stessa.

Requisiti e modalità di riscatto

Per poter riscattare la laurea, è necessario soddisfare alcune condizioni:

  • Aver conseguito il diploma di laurea.
  • Non aver già versato contributi per il periodo che si desidera riscattare.
  • Il riscatto è disponibile sia per chi ha studiato in Italia, sia per chi ha studiato all’estero, a patto che il titolo sia riconosciuto dall’Italia.

Il calcolo dell’onere del riscatto dipende dal reddito del richiedente e dal numero di anni che si intende riscattare. Per chi non ha ancora un reddito (es. studenti), è possibile accedere alla formula agevolata, che fissa un importo forfettario di circa 6.109,62 euro per anno di riscatto (anno 2024).

I contributi accreditati a seguito del riscatto del titolo accademico, hanno la stessa validità ai fini pensionistici, di quelli versati in costanza di attività lavorativa.

Il riscatto ordinario

La parte di periodo di laurea collocato entro il 31 dicembre 1995 viene determinato con l’applicazione della riserva matematica, quindi con un costo elevato, soprattutto se la domanda viene trasmessa molto tardi. In tal caso, prima viene determinata la differenza tra la misura dell’ipotetica prestazione pensionistica calcolata alla data della domanda di riscatto (includendo il periodo oggetto di riscatto) e la misura della prestazione che sarebbe stata ipoteticamente riconosciuta, senza considerare il periodo oggetto di riscatto. Tale differenza, rapportata ad anno, è poi moltiplicata per l’apposito coefficiente individuato in base al sesso, all’età anagrafica e all’anzianità contributiva del richiedente e reperibile nelle tabelle di cui al DM 19 febbraio 1981.

Il riscatto contributivo

La parte di periodo di laurea collocato successivamente al 31 dicembre 1995 (o previa opzione al contributivo, anche per periodi ante 1° gennaio 1996) viene determinato con un calcolo contributivo. In questo modo, l’onere del riscatto è individuato risalendo alle ultime 52 settimane di contributi di lavoro effettivo e applicando al relativo imponibile previdenziale l’aliquota pari al 33%. Se la domanda di riscatto non è trasmessa contestualmente alla domanda di pensione, è possibile provvedere al versamento dell’onere in un’unica soluzione o mediante un piano rateale di 120 rate mensili, senza che sia applicato alcun interesse.

Riscatto per soggetti inoccupati

La facoltà di riscatto secondo il sistema contributivo può essere esercitata anche da un soggetto inoccupato che non sia mai stato iscritto ad alcuna forma obbligatoria di previdenza e che non abbia ancora iniziato un’attività lavorativa. In questo caso l’onere del riscatto è calcolato sulla base del minimale degli artigiani e commercianti (18.514,00 € per l’anno 2024) vigente nell’anno di presentazione della domanda, moltiplicato per il 33% (pari all’aliquota contributiva delle prestazioni pensionistiche dell’AGO per i lavoratori dipendenti).

Il riscatto agevolato “light”

A decorrere dal 29 gennaio 2019 è possibile riscattare i periodi del corso legale di studi universitari, tramite la stessa modalità di calcolo prevista per il sistema di calcolo per i soggetti inoccupati. In tale ipotesi, i periodi che si collochino temporalmente nel sistema di calcolo contributivo e, quindi, successivamente al 31 dicembre 1995, possono essere oggetto di riscatto non con riferimento alla retribuzione percepita nelle ultime 52 settimane di contributi di lavoro effettivo ma con riferimento al minimale della gestione artigiani e commercianti (18.514,00 € per l’anno 2024) moltiplicato per il 33%.

Modalità di pagamento del riscatto

L’importo da pagare all’Inps a seguito della domanda di riscatto può essere versato in unica soluzione o in maniera rateale in un massimo di 10 anni (120 rate mensili senza l’applicazione di interessi per la rateizzazione). Per le rate successive alla prima, il loro pagamento effettuato oltre la scadenza ma con un ritardo non superiore a 30 giorni, viene consentito per non più di cinque volte ai sensi del Messaggio Inps n. 31936/2010. I versamenti effettuati oltre i termini assegnati potranno essere, su esplicita richiesta dell’interessato, considerati come nuova domanda e comporteranno la rideterminazione dell’importo da pagare. Si può interrompere il pagamento dell’onere in qualsiasi momento e in tal caso l’Inps accrediterà il periodo relativo a quanto versato (ai sensi del Messaggio Inps n. 22427/2008 non si può chiedere la restituzione di quanto versato).

Vantaggi fiscali del riscatto di laurea

Il costo del riscatto è interamente deducibile dal reddito imponibile, con un beneficio fiscale che varia in base all’aliquota marginale del contribuente. Ad esempio, chi ha un’aliquota IRPEF del 43%, potrà recuperare il 43% dell’importo pagato per il riscatto di laurea tramite la dichiarazione dei redditi. Qualora l’interessato non abbia un reddito personale, il contributo può essere posto in detrazione, nella misura del 19%, dall’imposta dovuta dai soggetti di cui l’interessato risulti fiscalmente a carico.

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Fondo pensione: un piano per il futuro

Il fondo pensione è uno strumento di previdenza complementare, che permette di accantonare somme di denaro durante la vita lavorativa per integrare la pensione pubblica. I fondi pensione sono gestiti da istituti finanziari e permettono di investire i contributi in diversi strumenti finanziari, con l’obiettivo di far crescere il capitale nel lungo termine.

Tipi di fondi pensione

Esistono due principali categorie di fondi pensione:

  • Fondi pensione aperti: sono gestiti da banche, assicurazioni o società di gestione del risparmio (SGR) e sono accessibili a tutti i lavoratori.
  • Fondi pensione chiusi (o negoziali): sono destinati ai lavoratori appartenenti a determinate categorie professionali (es. fondo Cometa, Fon.Te., ecc.).

Vantaggi fiscali dei fondi pensione

Anche i contributi versati al fondo pensione godono di agevolazioni fiscali: possono essere dedotti fino a un massimo di 5.164,57 euro all’anno dal reddito imponibile. Inoltre, i rendimenti ottenuti dal fondo sono tassati con un’aliquota ridotta del 20% (rispetto al 26% applicato ai rendimenti di altri investimenti finanziari), e la tassazione finale al momento del riscatto può variare dal 9% al 15%, a seconda degli anni di adesione al fondo.

Confronto tra riscatto di laurea e fondo pensione

 
Riscatto di laurea
Fondo pensione
Vantaggi fiscali

L’importo del riscatto è deducibile dal reddito e offre un immediato beneficio fiscale, soprattutto per chi si trova in scaglioni IRPEF più elevati.

Anche i contributi ai fondi pensione sono deducibili, ma con un tetto massimo annuo di 5.164,57 euro. Tuttavia, i vantaggi fiscali non si limitano alla fase di contribuzione, ma riguardano anche la tassazione agevolata dei rendimenti e del riscatto finale.

Benefici previdenziali

Riscattare la laurea permette di aumentare gli anni di contribuzione, quindi di raggiungere prima l’età pensionabile o di ottenere una pensione più alta.

Il fondo pensione, invece, non ha effetti diretti sull’anzianità contributiva, ma consente di integrare la pensione pubblica con una rendita aggiuntiva, il cui importo dipenderà dai contributi versati e dai rendimenti ottenuti.

Esempio pratico

Vediamo ora un esempio concreto per chiarire meglio la scelta.
  • Età del lavoratore: 51 anni
  • Reddito annuo lordo: 50.000 euro
  • Anni di contributi versati: 24 anni
  • Opzioni per il riscatto della laurea:
    • Riscatto “light”: onere di 24.438,48 euro
    • Riscatto ordinario: onere di 86.000,00 euro
  • Opzione alternativa: investire l’importo del riscatto in un fondo pensione.

Riscatto di laurea light vs fondo pensione

Confronto con investimento di € 24.438,48 

Vantaggio fiscale

L’importo del riscatto è interamente deducibile dal reddito imponibile. Supponendo un’aliquota marginale IRPEF del 43%, il lavoratore otterrà un risparmio fiscale pari al 43% di 24.438,48 euro, ossia 10.508,55 euro.

Anche i contributi al fondo pensione sono deducibili dal reddito imponibile fino a un massimo di 5.164,57 euro all’anno. Supponendo che il lavoratore versi il massimo per 5 anni, potrebbe ottenere un risparmio fiscale di circa 11.103,83 euro (43% di 5.164,57 euro per 5 anni).

Effetto sui contributi

Il lavoratore passerebbe da 24 a 28 anni di contributi.

No beneficio sui contributi

Effetto sulla data di pensione

Il lavoratore potrà anticipare la pensione, poiché avrà accumulato 28 anni di contributi invece di 24. Senza riscatto potrebbe andare in pensione nel 2040 con 68 anni di età, nel 2037 con 65 anni di età o nel 2043 con 44 anni di contributi.

Riscattando la laurea invece, non anticiperebbe la pensione dei 68 o 65 anni di età, ma anticiperebbe la pensione anticipata ordinaria dal 2043 al 2039 (ma sempre dopo i 65 anni).

No beneficio sulla data di pensione

Effetto sull’importo di pensione

I 4 anni aggiuntivi di contributi aumenteranno l’importo della pensione ma in misura davvero ridotta con un beneficio mensile di ca. 112,00 € lordi.

Supponendo un rendimento medio del 3% annuo, in 14 anni (fino ai 65 anni), l’investimento iniziale di 24.438,48 euro crescerebbe a circa 38.000 euro.

 

Riscatto di laurea ordinario vs fondo pensione

Confronto con investimento di € 86.000,00 

Vantaggio fiscale

L’importo del riscatto ordinario è deducibile al 43%, quindi il risparmio fiscale sarà pari a 36.980 euro.

Anche i contributi al fondo pensione sono deducibili dal reddito imponibile fino a un massimo di 5.164,57 euro all’anno. Supponendo che il lavoratore versi il massimo per 5 anni, potrebbe ottenere un risparmio fiscale di circa 11.103,83 euro (43% di 5.164,57 euro per 5 anni).

Effetto sui contributi

Il lavoratore passerebbe da 24 a 28 anni di contributi.

No beneficio sui contributi

Effetto sulla data di pensione

Il lavoratore potrà anticipare la pensione, poiché avrà accumulato 28 anni di contributi invece di 24. Senza riscatto potrebbe andare in pensione nel 2040 con 68 anni di età, nel 2037 con 65 anni di età o nel 2043 con 44 anni di contributi.

Riscattando la laurea invece, non anticiperebbe la pensione dei 68 o 65 anni di età, ma anticiperebbe la pensione anticipata ordinaria dal 2043 al 2039 (ma sempre dopo i 65 anni).

No beneficio sulla data di pensione

Effetto sull’importo di pensione

I 4 anni aggiuntivi di contributi aumenteranno l’importo della pensione con un beneficio mensile di ca. 380,00 € lordi.

Supponendo un rendimento medio del 3% annuo, l’investimento iniziale di 86.000 euro crescerebbe a circa 133.000 euro in 14 anni.

Confronto Riscatti
Riscatto laurea "light" vs fondo pensione
Riscatto di laurea ordinario vs fondo pensione

Riscatto “light”: Consente un discreto risparmio fiscale e permette al lavoratore di anticipare l’età pensionabile, con un incremento modesto sull’importo della pensione. Il riscatto “light” è adatto a chi cerca di massimizzare il beneficio fiscale con una spesa relativamente contenuta.

Riscatto ordinario: Offre un risparmio fiscale molto più alto e un impatto più rilevante sull’importo della pensione. Tuttavia, richiede un esborso iniziale considerevole.

Fondo pensione: Permette di accedere a un risparmio complementare, con vantaggi fiscali limitati a 5.164,57 euro all’anno. L’investimento può crescere nel tempo grazie ai rendimenti, ma non offre benefici diretti sull’età pensionabile né sulla contribuzione.

La scelta tra riscatto di laurea e fondo pensione dipende dalle priorità individuali. Se l’obiettivo principale è anticipare l’età pensionabile e aumentare gli anni di contribuzione, il riscatto di laurea rappresenta la scelta migliore. Tuttavia, se si cerca una forma di risparmio complementare e flessibile, il fondo pensione offre una soluzione interessante, soprattutto considerando i vantaggi fiscali e le potenziali performance degli investimenti.

In entrambi i casi è necessario valutare attentamente le scelte con una consulenza specifica.

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