31 Dicembre 2024

La pensione anticipata ordinaria nel 2025

La pensione anticipata ordinaria rappresenta una delle principali opzioni per chi desidera ritirarsi dal mondo del lavoro prima di aver raggiunto i 67 anni di età. Si tratta di una misura che permette di andare in pensione sulla base dei contributi versati, indipendentemente dall’età anagrafica. Vediamo insieme i requisiti per il 2025.

La pensione anticipata ordinaria è una misura previdenziale che permette ai lavoratori di ritirarsi dal mondo del lavoro prima di aver raggiunto l’età pensionabile prevista per la pensione di vecchiaia, basandosi esclusivamente sugli anni di contributi versati. Questa opzione è particolarmente interessante per chi desidera interrompere l’attività lavorativa in anticipo, avendo raggiunto una significativa anzianità contributiva.

Pensione anticipata ordinaria di tipo 1

Requisiti

I requisiti per accedere alla pensione anticipata ordinaria si basano esclusivamente sul numero di anni di contributi accumulati e non sull’età anagrafica sia per coloro che hanno contributi entro il 31 dicembre 1995, sia per coloro che hanno contributi solo dopo il 1995 (puri contributivi).

Nell’anno 2025, i requisiti contributivi sono i seguenti:

Uomini

Donne

42 anni e 10 mesi di contributi

41 anni e 10 mesi di contributi

Dal raggiungimento dei requisiti contributivi di cui sopra, sarà necessario aspettare una finestra di 3 mesi prima di vedersi corrisposta la pensione.

Novità 2025: nuove finestre per i dipendenti pubblici

Per i lavoratori la cui pensione è liquidata a carico della CPDEL, della CPS, della CPI e della CPUG la pensione anticipata ordinaria (41 anni e 10 mesi per le donne; 42 anni e 10 mesi per gli uomini) e la pensione anticipata precoci (41 anni di contributi per donne e uomini) la finestra sarà pari a

  • 4 mesi se i requisiti sono maturati nel corso del 2025;
  • 5 mesi se i requisiti sono maturati nel corso del 2026;
  • 7 mesi se i requisiti sono maturati nel corso del 2027;
  • 9 mesi se i requisiti sono maturati dal 2028 in poi.

Attenzione
L’allungamento della finestra non riguarda il personale che accede alla pensione anticipata ordinaria o alla pensione anticipata precoci con il cumulo dei periodi assicurativi.

Pensione anticipata ordinaria di tipo 2

Requisiti

Per coloro che hanno contributi solo successivamente al 31 dicembre 1995, si potrà accedere alla pensione anticipata anche con requisiti diversi, che variano a sua volta se il lavoratore è iscritto ad un fondo pensione e utilizza la rendita mensile del fondo, al fine di raggiungere l’importo soglia:

 

Lavoratori che non utilizzano la rendita del fondo pensione

Lavoratori che utilizzano la rendita del fondo pensione

Età

64 anni

Contributi

20 anni

25 anni

Importo soglia

Pari a 3 volte il valore dell’assegno sociale (pari a 2,8 volte il valore dell’assegno sociale nei confronti delle donne con un figlio e 2,6 volte il valore dell’assegno sociale per le donne con almeno due figli)

Finestra

3 mesi

Tetto all’importo

L’importo della pensione è riconosciuto per un valore lordo mensile massimo non superiore a cinque volte il trattamento minimo di pensione (massimo 3.017,35 € mensili)

Possibile lavorare dopo la pensione?

Si

Non si potrà cumulare la pensione con redditi da lavoro dipendente o autonomo, salvo il limite di 5.000 € lordi di lavoro autonomo occasionale, sino al raggiungimento dell’età di vecchiaia, cioè 67 anni.

Novità dal 2030

No

Dal 2030 requisito contributivo di 30 anni e importo soglia pari a 3,2 volte l’assegno sociale (per donne con figli rimane fermo il requisito di 2,8 o 2,6 volte)

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Cos’è l’importo soglia?

L’importo soglia è l’importo minimo che una pensione, calcolata con sistema integralmente contributivo, deve raggiungere per poter essere liquidata dall’Inps. In caso in cui l’importo della pensione non raggiunga la soglia prevista nell’anno di decorrenza, pur essendo in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi, la pensione non può essere liquidata.

Cos’è la finestra mobile?

La finestra mobile è il periodo che intercorre tra la data di maturazione del diritto alla pensione (ovvero i 42 anni e 10 mesi se uomini o 41 anni e 10 mesi se donne) e l’effettiva decorrenza della pensione. In questi 3 mesi non si percepisce la pensione. L’obiettivo delle finestre è quello di contenere la spesa pubblica in quanto pur acquisendo il diritto alla pensione al raggiungimento dei 42 anni e 10 mesi se uomini o 41 anni e 10 mesi se donne, il pagamento della pensione decorre trascorsi 3 mesi.

Il cumulo dei contributi

Un aspetto cruciale per chi ha una carriera lavorativa frammentata o ha versato contributi in diverse gestioni previdenziali è la possibilità di ricorrere al cumulo contributivo gratuito, regolato dal Decreto Legislativo 184/1997 (per i lavoratori che al 31 dicembre 1995 non hanno alcun contributo accreditato) e dalla Legge 228/2012 (per i lavoratori cui il primo contributo risulta accreditato prima di gennaio 1996). Prima di questa normativa, chi aveva versato contributi in casse diverse era costretto a ricorrere alla totalizzazione o alla ricongiunzione, spesso con costi elevati e penalizzazioni economiche. Con il cumulo contributivo, invece, è possibile sommare i contributi accumulati in diverse gestioni senza alcun costo aggiuntivo, ottenendo una pensione proporzionata ai contributi versati. Questo meccanismo è particolarmente utile per quei lavoratori che, pur avendo versato contributi in più gestioni, non avrebbero raggiunto i requisiti per la pensione anticipata in una singola gestione. Grazie al cumulo, possono sommare i contributi e accedere alla pensione anticipata ordinaria, evitando di dover continuare a lavorare fino al raggiungimento dei requisiti in una singola gestione.

Importo della pensione anticipata

L’importo della pensione anticipata ordinaria è calcolato secondo le regole del sistema contributivo o retributivo, a seconda della storia contributiva del lavoratore. Non esistono penalizzazioni sull’importo della pensione per chi si ritira prima dei 62 anni. Il calcolo dell’importo avviene tenendo conto dei contributi effettivamente versati e dell’anzianità contributiva maturata. In generale, maggiore è il numero di anni di contribuzione e più elevato è il reddito su cui si sono basati i contributi, maggiore sarà l’importo della pensione. Tuttavia, per chi ha carriere lavorative discontinue o con periodi di contributi bassi, l’importo della pensione potrebbe essere inferiore rispetto a chi ha avuto una carriera più lineare.

Cumulabilità della pensione anticipata con il lavoro

Per i lavoratori dipendenti che al momento della maturazione dei requisiti pensionistici, svolgono attività lavorativa subordinata, vige l’obbligo di cessazione del rapporto di lavoro il mese precedente alla decorrenza di pensione.

I lavoratori autonomi invece non hanno questo obbligo, possono continuare la loro attività senza dover cessare la partita iva.

Attenzione che per coloro che accedono alla pensione anticipata contributiva di tipo 2 con almeno 64 anni e che chiedono di utilizzare il fondo pensione, non è possibile cumulare la pensione con redditi da lavoro dipendente o autonomo, salvo il limite di 5.000 € lordi di lavoro autonomo occasionale, sino al raggiungimento dell’età di vecchiaia, cioè 67 anni.

Supplemento di pensione

Chi decide di lavorare pur essendo in pensione è comunque tenuto a versare i contributi obbligatori, determinati sul reddito da lavoro percepito.

Tuttavia, questi versamenti possono andare a costituire un supplemento di pensione che può essere richiesto trascorsi 5 anni dalla data di decorrenza della pensione o di un precedente supplemento. Per una sola volta, però, il supplemento può essere chiesto dopo 2 anni dalla decorrenza della pensione o dal precedente supplemento, a condizione che il pensionato abbia già compiuto l’età pensionabile.

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