17 Maggio 2023

Incentivo per chi posticipa la pensione

I lavoratori dipendenti che hanno maturato i requisiti previsti per l’accesso alla pensione Quota 103 possono rinunciare all’accredito contributivo della quota dei contributi a proprio carico. Scopriamo insieme cos’è questo incentivo e come funziona.

Di cosa stiamo parlando?

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 12 maggio 2023 (n. 110) il Decreto del Ministero del Lavoro del 21 marzo 2023 con cui il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali chiarisce alcuni aspetti relativi all’incentivo previsto per i lavoratori che pur avendo i requisiti per la pensione anticipata Quota 103, decidono di rimanere a lavoro e vedersi corrispondere direttamente in busta paga le trattenute contributive a proprio carico fino ai 67 anni.

L’incentivo contributivo spetta esclusivamente a quei lavoratori dipendenti del settore privato o pubblico che hanno raggiunto o che raggiungeranno i requisiti per la pensione anticipata Quota 103 entro il 31 dicembre 2023.

Requisiti pensione Quota 103

La Quota 103 può essere richiesta da tutti i lavoratori autonomi, dipendenti privati, pubblici e dagli iscritti alla gestione separata Inps anche per il tramite del cumulo gratuito dei periodi contributivi (escluse le casse professionali private di cui al D.lgs. 103/1996 o privatizzate di cui al D.lgs. 509/1994). I requisiti da raggiungere entro il 31 dicembre 2023 sono:

  • 41 anni di contributi
  • 62 anni di età

Da quando si raggiunge l’ultimo requisito tra età e contributi, è necessario attendere un periodo pari a:
+ 3 mesi di finestra per i lavoratori del settore privato
+ 6 mesi di finestra per i lavoratori del settore pubblico

Importo dell’incentivo

L’incentivo consiste in un aumento della busta paga per i lavoratori che decidono di ritardare il pensionamento, pari alla quota di contribuzione a loro carico, ovvero generalmente il 9,19%. Tale incentivo si applica a partire dalla prima decorrenza utile della pensione anticipata Quota 103. Nulla cambia per il datore di lavoro che dovrà continuare a versare all’Inps la quota di contribuzione a suo carico.

Chiaramente per quei lavoratori che hanno un’aliquota contribuita a loro carico inferiore, il beneficio andrà calcolato su quella percentuale e non sul 9,19%.

Attenzione alla convenienza

  1. La somma di contribuzione che viene erogata al lavoratore andrà ad aumentare il reddito Irpef del soggetto quindi con un aumento della tassazione.
  2. L’importo della futura pensione subirà una diminuzione (quota contributiva, ovvero quella maturata dal 1° gennaio 1996 in poi per i soggetti che avevano meno di 18 anni di contributi alla data del 31 dicembre 1995) poiché l’aliquota di computo sulle retribuzioni percepite dalla data di accesso al beneficio, viene diminuita dal 33% al 23,81% della retribuzione pensionabile.

Durata dell’incentivo

L’incentivo spetta fino al raggiungimento del primo tra i seguenti requisiti:

  • Conseguimento di una pensione diretta (ovvero il soggetto decide di accedere alla pensione Quota 103 o accede con altra tipologia di pensione);
  • Raggiungimento dei requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia (67 anni fino al 31.12.2024) indipendentemente dall’accesso o meno alla pensione;

Nel caso in cui il soggetto percepisca anche una pensione di reversibilità, l’incentivo in parola è comunque applicabile.

Revoca

L’opzione revocabile in qualsiasi momento e gli effetti decorreranno dal mese successivo alla data di revoca.

Domande all’Inps

La domanda andrà trasmessa all’INPS che avrà poi 30 giorni di tempo per comunicare l’accoglimento al datore di lavoro. Si è in attesa di una Circolare applicativa.

Messaggio Inps n. 2426 del 28.06.2023

Messaggio Inps n. 4558 del 19.12.2023

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