26 Marzo 2025

Contributi al 50% per gli artigiani e commercianti: le regole

La riduzione dei contributi INPS del 50% per artigiani e commercianti è una delle misure introdotte con la L. 207/2024 (Legge di Bilancio 2025), pensata per incentivare e sostenere l’avvio di nuove attività imprenditoriali in Italia. In attesa della Circolare Inps, la norma prevede che tale incentivo può essere applicato solo a coloro che di iscrivano per la prima volta, nel 2025, ad una delle gestioni artigiani o commercianti dell’Inps.

L’art. 1, comma 186, della legge 207/2024 (legge di Bilancio 2025), ha previsto una riduzione contributiva in misura del 50% dei contributi previdenziali dovuti a favore dei lavoratori che si iscrivono nel corso dell’anno 2025 per la prima volta a una delle Gestioni speciali autonome degli artigiani e degli esercenti attività commerciali di cui al comma 1 dell’articolo 1 della legge 2 agosto 1990, n. 233, e che percepiscono redditi di impresa, anche in regime forfetario. Tale incentivo spetta per una durata di 36 mesi consecutivi.

L’istituto con la Circolare n. 38/2025, conferma che verrà pubblicata prossimamente una circolare relativa alla citata misura, e saranno altresì fornite le indicazioni per la presentazione della domanda.

Riduzione dei contributi INPS al 50% per artigiani e commercianti

In favore dei lavoratori che si iscrivono nel corso dell’anno 2025 per la prima volta a una delle Gestioni speciali autonome degli artigiani e degli esercenti attività commerciali e che percepiscono redditi di impresa, anche in regime forfetario, spetta, per 36 mesi consecutivi, una riduzione contributiva in misura del 50% dei contributi previdenziali dovuti all’INPS.

La riduzione del 50% si applica sia ai contributi fissi obbligatori (quota minima che deve essere versata indipendentemente dal reddito), sia ai contributi variabili calcolati sul reddito eccedente il minimale ed entro un massimale annuo. Infatti, al superamento del massimale previsto, non saranno più dovuti contributi all’INPS.

Anno 2025

Reddito minimale

Reddito massimale

Lavoratori con contribuzione alla data del 31 dicembre 1995

18.555,00 €

92.413,00 €

Lavoratori senza contribuzione alla data del 31 dicembre 1995

18.555,00 €

120.607,00 €

Anno 2025

Contributi minimi

Contributi variabili

Totale contributi (max annuo)

Lavoratori con contribuzione alla data del 31 dicembre 1995

4.460,64 € per artigiani

4.549,70 € per commercianti

22.548,77 € per artigiani

22.992,35 € per commercianti

27.009,41 € per artigiani

27.542,05 € per commercianti

Lavoratori senza contribuzione alla data del 31 dicembre 1995

4.460,64 € per artigiani

4.549,70 € per commercianti

29.597,27 € per artigiani

30.176,18 € per commercianti

34.057,91 € per artigiani

34.725,88 per commercianti

Calcola il risparmio

Quota contributi fissi

Categoria

Quota fissa annuale (€)

Quota fissa ridotta (50%) (€)

Risparmio annuale (€)

Artigiani

4.460,64 €

2.230,32 €

2.230,32 €

Commercianti

4.549,70 €

2.274,85 €

2.274,85 €

Quota contributi variabili Lavoratori con contribuzione alla data del 31 dicembre 1995

Categoria

Quota variabile massima (€)

Quota variabile ridotta (50%) (€)

Risparmio annuale (€)

Artigiani

22.548,77 €

11.274,39 €

11.274,39 €

Commercianti

22.992,35 €

11.496,18 €

11.496,18 €

Quota contributi variabili Lavoratori senza contribuzione alla data del 31 dicembre 1995

Categoria

Quota variabile massima (€)

Quota variabile ridotta (50%) (€)

Risparmio annuale (€)

Artigiani

25.597,27 €

12.798,64 €

12.798,64 €

Commercianti

30.176,18 €

15.088,09 €

15.088,09 €

Lavoratori interessati

Possono chiedere il beneficio i lavoratori che si iscrivono nel corso dell’anno 2025 per la prima volta a una delle Gestioni speciali autonome degli artigiani e degli esercenti attività commerciali 

Non possono beneficiare della riduzione coloro che hanno già la riduzione del 35% dei contributi previsti per i c.d. forfetari e coloro che hanno la riduzione dei contributi al 50% over 65.

Domanda

Si resta in attesa della Circolare Inps.

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Impatto sulla pensione

Il versamento ridotto dei contributi incide direttamente sull’ammontare della pensione futura. Poiché, quasi la generalità delle pensioni, vengono calcolate sulla base della contribuzione versata e del montante contributivo accumulato, il dimezzamento dei contributi per tre anni comporta un minor accumulo, che si traduce in un assegno pensionistico più basso. Infatti, tale istituto, oltre a comportare un innalzamento del reddito imponibile fiscale (i contributi sono oneri deducibili e pagando la metà del dovuto, aumenta il reddito su cui si calcola l’imposta) potrebbe avere anche ripercussioni un domani sulla futura pensione:

  • Pensione di Vecchiaia: Per accedere alla pensione di vecchiaia nel regime contributivo sono necessari almeno 20 anni di contribuzione, 67 anni di età e un assegno pensionistico pari ad almeno l’importo dell’assegno sociale. La riduzione contributiva potrebbe rallentare il raggiungimento del montante minimo.
  • Pensione Anticipata: Per accedere alla pensione anticipata nel regime contributivo sono necessari almeno 20 anni di contribuzione, 64 anni di età e un assegno pensionistico pari ad almeno 3 volte l’assegno sociale (che si riduce a 2,6 per le donne con almeno due figli). La riduzione contributiva potrebbe rallentare il raggiungimento del montante minimo.

Inoltre, per avere un anno intero di contributi sarà necessario raggiungere il doppio dell’importo di reddito minimale (37.110,00 € per il 2025). Nel caso in cui il reddito sia inferiore, non verranno accreditati 12 mesi, ma tanti mesi in proporzione al reddito.

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