11 Novembre 2024

I benefici previdenziali per i lavoratori invalidi nel 2025

In Italia, i lavoratori invalidi possono beneficiare di diverse agevolazioni pensionistiche grazie a disposizioni specifiche, che mirano a tutelare chi, a causa di malattie o disabilità, non è in grado di svolgere la propria attività lavorativa in condizioni ordinarie. Le principali agevolazioni riguardano la possibilità di pensionamento anticipato e di integrazioni contributive, con requisiti specifici stabiliti dall'INPS. Vediamo insieme.

L’ordinamento italiano riconosce alcune particolari agevolazioni previdenziali nei confronti dei lavoratori invalidi. Infatti, è possibile ottenere la pensione con requisiti ridotti rispetto alla generalità dei lavoratori e poter beneficiare di una maggiorazione contributiva per quei lavoratori dipendenti con un’invalidità superiore al 74%.

Pensione di vecchiaia anticipata

I lavoratori cui è stata accertata una invalidità non inferiore all’80% possono chiedere la pensione di vecchiaia anticipata con 61 anni di età se uomini e a 56 anni di età se donne purché in possesso di almeno 20 anni di contributi.

Dal raggiungimento dei requisiti contributivi e anagrafici di cui sopra, prima di vedersi corrisposta la pensione, i lavoratori devono attendere una finestra di 12 mesi.

Attenzione
Questa tipologia di pensione può essere chiesta solo dai lavoratori dipendenti del settore privato (lavoratori iscritti cioè all’Assicurazione Generale Obbligatoria e ai fondi di previdenza sostitutivi dell’AGO), in possesso di contributi al 31 dicembre1995.

Non sono ammessi i lavoratori autonomi ed i pubblici dipendenti.

Valutazione medica
La valutazione medica che permette l’accesso alla pensione di vecchiaia anticipata è da effettuare ai sensi della Legge n. 222/1984 (invalidità specifica) e non ai sensi della Legge n. 118/1971 (invalidità civile). Infatti, il riconoscimento di un eventuale invalidità civile costituisce solo un elemento di valutazione per la definizione del giudizio medico legale come previsto dalla Circolare Inps n. 82/1994.

Ape Sociale

L’Anticipo Pensionistico Sociale (APE Sociale) è una misura introdotta per facilitare il pensionamento di lavoratori in condizioni di fragilità sociale. I lavoratori che hanno compiuto almeno 63 anni e 5 mesi di età possono fare domanda per l’APE Sociale (se in possesso di almeno 30 anni di contributi) qualora sia stata riconosciuta loro una invalidità pari o superiore al 74%. Tale prestazione permette di percepire un assegno fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia.

Le donne hanno diritto alla riduzione del requisito contributivo dei 30 anni di contributi in misura pari a 1 anno per ogni figlio, sino a un massimo di 2.

Ai fini del raggiungimento del requisito contributivo non è utile la maggiorazione contributiva di 2 mesi all’anno L. 388/2000.

Pensione anticipata precoci

I lavoratori che possono far valere almeno 12 mesi di contribuzione effettiva prima del 19° anno di età sono considerati lavoratori precoci e possono beneficiare della pensione anticipata con soli 41 anni di contribuzione. Possono chiedere il beneficio della pensione anticipata precoci i lavoratori che, al momento della richiesta, sia stata riconosciuta loro una invalidità pari o superiore al 74%.

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Pensione Opzione Donna

La nuova versione della pensione anticipata Opzione Donna, modificata dalla Legge 197/2022, consente alle lavoratrici riconosciute invalide civili di grado almeno pari al 74% di accedere alla pensione anticipata. Oggi è possibile accedere alla pensione opzione donna per quelle lavoratrici che al 31 dicembre 2023 hanno almeno 35 anni di anzianità contributiva e almeno 61 anni di età, purché accettino il ricalcolo dell’assegno con regole integralmente contributive. Il requisito anagrafico dei 61 anni si riduce di un anno per ogni figlio nel limite massimo di due anni.

Pensione di inabilità nel settore privato

La Pensione di Inabilità è un trattamento economico riconosciuto a chi, per motivi di salute, perde completamente e in maniera permanente la capacità di svolgere qualsiasi tipo di attività lavorativa. Tale pensione è incompatibile con lo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa.

Requisiti

Inabilità totale

Il soggetto deve essere riconosciuto totalmente inabile, ovvero incapace di svolgere qualsiasi tipo di attività lavorativa.

Contributi versati

È necessario avere almeno 5 anni di contributi (260 settimane), di cui almeno 3 anni versati nei 5 anni precedenti la richiesta.

Assegno ordinario di invalidità (AOI) nel settore privato

L’assegno ordinario di invalidità (AOI) è un beneficio economico concesso a lavoratori la cui capacità lavorativa risulta ridotta a meno di un terzo a causa di patologie fisiche o mentali.

Requisiti

Riduzione della capacità lavorativa

L’invalidità deve essere superiore a due terzi e quindi una capacità lavorativa residua inferiore a un terzo.

Contributi versati

È necessario avere almeno 5 anni di contributi (260 settimane), di cui almeno 3 anni versati nei 5 anni precedenti la richiesta.

Pensione di inabilità nel settore pubblico

Per i lavoratori del settore pubblico ci sono due principali modalità di accesso alla pensione di inabilità. A differenza dei lavoratori dipendenti del settore privato, in caso di riconoscimento dello stato di inabilità, il lavoratore viene dispensato dal servizio.

Inabilità assoluta a qualsiasi attività lavorativa L. 335/95
Requisiti
  • Anzianità contributiva di almeno 5 anni di cui almeno 3 anni nel quinquennio precedente la decorrenza della pensione di inabilità;
  • Risoluzione del rapporto di lavoro per infermità non dipendente da causa di servizio;
  • Assoluta e permanente impossibilità di svolgere qualsiasi attività lavorativa.
Domanda

La domanda deve essere presentata dall’amministrazione presso la quale il lavoratore presta l’attività lavorativa corredata da un certificato medico in cui viene attestata l’inabilità assoluta.

Importo

Il trattamento di pensione è calcolato sulla base dell’anzianità contributiva maturata, aggiungendo un ulteriore periodo calcolato tra l’età alla cessazione dal servizio e il compimento dei limiti di età (previsto per il collocamento a riposo), nel sistema retributivo, oppure al compimento del 60° anno di età nel sistema misto e contributivo.

Inabilità assoluta alla mansione o proficuo lavoro
Requisiti per inabilità assoluta alla mansione
  • Inidoneità assoluta e permanente alla propria mansione;
  • Almeno 15 anni di servizio per i dipendenti dello Stato, mentre per i dipendenti di Enti Locali e Sanità occorrono, invece, almeno 20 anni di servizio.
Requisiti per inabilità assoluto a proficuo lavoro
  • Inidoneità assoluta e permanente allo svolgimento di proficuo lavoro;
  • Almeno 15 anni di servizio per i dipendenti dello Stato, Enti Locali e Sanità.
Domanda

La domanda deve essere presentata dall’amministrazione presso la quale il lavoratore presta l’attività lavorativa corredata da un certificato medico in cui viene attestata l’inabilità assoluta.

Maggiorazione contributiva di 2 mesi all’anno

Per i lavoratori dipendenti invalidi cui è stata riconosciuta un’invalidità pari o superiore al 74% (agli invalidi di guerra, civili di guerra e gli invalidi per causa di servizio nel rapporto di pubblico impiego con le Amministrazioni statali o gli Enti locali, con invalidità ascritta alle prime quattro categorie della tabella A allegata al testo unico delle norme in materia di pensioni di guerra (DPR 915/1978)) l’art. 80, comma 3 della Legge 388/2000 consente di richiedere per ogni anno di effettivo lavoro, il beneficio di 2 mesi di contribuzione figurativa.

Il beneficio è riconosciuto fino al limite massimo di cinque anni di contribuzione figurativa e risulta utile sia ai fini del diritto alla pensione che alla determinazione della sua misura per le anzianità soggette al calcolo retributivo. Mentre risulta utile solo ai fini del diritto alla pensione per le anzianità soggette al calcolo contributivo.

Attenzione
La maggiorazione contributiva di due mesi all’anno spetta solo per i periodi di lavoro svolti come dipendenti con esclusione dei periodi di lavoro autonomo e coperti da contributi volontari, figurativi o da riscatto non correlato ad attività lavorativa.

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