PARLIAMO DI PENSIONI E WELFARE

Spieghiamo con parole semplici le varie regole del sistema previdenziale italiano.

Minimale contributivo vs retribuzione minima: la guida definitiva

Anche tra gli addetti ai lavori non è raro che si generi confusione quando si parla di “minimale INPS”, perché con questa espressione si fa riferimento a due istituti differenti. Da un lato esiste il minimale contributivo, ossia l’importo minimo di retribuzione imponibile che il datore di lavoro deve garantire affinché i contributi previdenziali siano regolarmente accreditati (art. 1 D.L. 338/1989 conv. in L. 389/1989). Dall’altro lato vi è la retribuzione minima annua per l’accredito di un anno intero di contribuzione, prevista dall’art. 7, comma 1 della L. 638/1983, che stabilisce la soglia di reddito sotto la quale l’anno assicurativo non è considerato pienamente valido ai fini pensionistici. Due concetti quindi distinti ma strettamente collegati, entrambi fondamentali per comprendere i riflessi previdenziali di un rapporto di lavoro e per garantire la corretta tutela assicurativa dei lavoratori.

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La pensione supplementare: cos’è, a chi spetta e quando conviene

La pensione supplementare è una prestazione utile in tutti quei casi in cui il lavoratore ha versato contributi in più gestioni senza aver maturato un diritto autonomo a un’altra pensione e senza ver esercitato in precedenza la ricongiunzione, il cumulo o la totalizzazione. In pratica, è una pensione “aggiuntiva” che si affianca a quella principale già percepita.

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Le detrazioni di imposta per i pensionati: guida pratica

Le detrazioni fiscali rappresentano uno strumento per ridurre l’imposta IRPEF dovuta dai contribuenti. Anche i pensionati hanno diritto a specifiche detrazioni, calcolate in base al reddito complessivo e all’ammontare della pensione percepita. Conoscere bene le regole è importante per capire quanto effettivamente si paga di tasse e come ottimizzare la propria dichiarazione dei redditi.

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Le pensioni del futuro: cosa ci aspetta nel 2026

Una proposta emersa in questi ultimi giorni di agosto prevede, su base volontaria, la possibilità per i lavoratori di utilizzare il TFR per andare in pensione a 64 anni anziché a 67. L’ipotesi si ricollega a quanto già disposto dalla legge di bilancio 2025 (L. 207/2024) per i lavoratori con pensione interamente contributiva e aderenti ad un fondo pensione, i quali – in attesa del relativo decreto attuativo – possono utilizzare il proprio fondo pensione per raggiungere il cosiddetto importo soglia

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Pensioni CPDEL, CPS, CPI e CPUG: chiarimenti INPS sulle quote retributive

L’INPS, con il Messaggio n. 2491 del 25 agosto 2025, fornisce importanti chiarimenti sugli effetti delle nuove disposizioni in materia di limiti ordinamentali e aliquote di rendimento per le quote retributive di pensione. Le novità riguardano in particolare gli iscritti alle casse CPDEL, CPS, CPI e CPUG, alla luce delle modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2024 (L. 213/2023) e di Bilancio 2025 (L. 207/2024).

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Contributi INPS al 50 % per artigiani e commercianti nel 2025: on-line la domanda, istruzioni ufficiali

Finalmente operativo: dall’8 agosto 2025, artigiani e commercianti che si sono iscritti per la prima volta alle gestioni speciali INPS possono richiedere la riduzione contributiva del 50 % per i primi 36 mesi di attività. La misura, introdotta dalla legge di Bilancio 2025 (art. 1, comma 186, L. 207/2024), è gestita secondo le modalità stabilite dal Messaggio n. 2449 del 7 agosto 2025 dell’INPS.

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La pensione ai superstiti nel 2025: tutto quello che c’è da sapere

La pensione ai superstiti è una prestazione economica riconosciuta ai familiari di un soggetto deceduto, sia che fosse già titolare di pensione, sia che fosse ancora in attività lavorativa. Nel caso in cui il defunto fosse già pensionato, il diritto alla pensione di reversibilità per i familiari è riconosciuto in maniera quasi pacifica. Diversa è invece la situazione in cui il lavoratore non fosse ancora titolare di pensione al momento del decesso: in questo caso, il diritto dei superstiti alla cosiddetta pensione indiretta richiede la verifica di specifici requisiti contributivi. Vediamo nel dettaglio quali sono le condizioni necessarie per il riconoscimento della prestazione.

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